Chi soffre di allergie stagionali lo ha già notato: starnuti, occhi arrossati e naso chiuso iniziano prima e finiscono sempre più tardi.
Il motivo?
I cambiamenti climatici stanno prolungando la stagione dei pollini di circa 45 giorni, rendendo la vita difficile a milioni di persone.
Con l’aumento delle temperature e l’anticipo della primavera, le piante iniziano a fiorire prima e producono più polline.
Inoltre, la maggiore concentrazione di CO₂ nell’atmosfera stimola le piante allergeniche a rilasciare quantità ancora maggiori di pollini. Il risultato è una stagione allergica più lunga, intensa e imprevedibile.
Questa tendenza ha implicazioni importanti per la salute pubblica, soprattutto nei bambini, negli anziani e in chi soffre di asma. I medici raccomandano di monitorare i calendari pollinici, evitare le uscite nei giorni critici e valutare terapie mirate per ridurre i sintomi.
Per ulteriori consigli seguimi su Instagram