Negli ultimi anni si discute sempre più della possibilità di estendere alcune competenze prescrittive ai farmacisti, in particolare per patologie minori o per la continuità terapeutica.
In diversi Paesi europei (come Regno Unito e Canada) il farmacista può già prescrivere determinati farmaci, soprattutto in caso di rinnovi, infezioni lievi, o piccoli disturbi stagionali.
In Italia, l’idea divide: da una parte si teme una sovrapposizione con il ruolo del medico, dall’altra si riconosce al farmacista un ruolo chiave nella gestione territoriale della salute.
La pandemia ha mostrato quanto sia strategica la farmacia: test, vaccini, screening e servizi hanno ampliato le sue funzioni.
Con un’adeguata formazione e protocolli chiari, il farmacista prescrittore potrebbe migliorare l’accesso alle cure, ridurre la pressione sui medici di base e semplificare la vita ai pazienti cronici.
Riflessione utile:
Fantascienza? Forse ieri.
Ma oggi, in un sistema sanitario che cambia, potrebbe essere semplicemente il futuro che si avvicina.