Allergie agli antibiotici: cosa sono e come riconoscerle

Le allergie ai farmaci sono sempre più comuni e spesso vengono riportate in modo inesatto, soprattutto per quanto riguarda gli antibiotici. In realtà, solo una piccola percentuale di pazienti ha una vera allergia agli antibiotici, ma la sovradiagnosi può portare all’uso non necessario di antibiotici alternativi, che possono essere meno efficaci e più tossici.

 

Ma come riconoscere le allergie agli antibiotici? I sintomi possono variare da lievi reazioni cutanee a reazioni gravi che richiedono il ricovero in ospedale. I segni di una reazione grave includono coinvolgimento delle vie aeree, broncospasmo, respiro sibilante, angioedema o anafilassi, che si sviluppano entro 4 ore dall’assunzione dell’antibiotico. Reazioni gravi ritardate possono presentarsi come un’eruzione cutanea dolorosa con vescicolazioni, febbre, dolore articolare o segni di coinvolgimento d’organo e si sviluppano più di 24 ore dopo l’assunzione dell’antibiotico.

 

È importante valutare attentamente i pazienti definiti allergici agli antibiotici per determinare il livello di rischio di allergia e informarli sugli eventuali antibiotici da evitare. Inoltre, i pazienti dovrebbero ricevere informazioni scritte, come un “passaporto per le allergie”, per evitare l’uso non necessario di antibiotici alternativi.

 

La sovradiagnosi di allergie agli antibiotici può essere evitata attraverso la diffusione di informazioni e buone pratiche tra gli operatori sanitari, inclusi i farmacisti. Ad esempio, il “Manuale antibiotici AWaRe”, l’edizione italiana curata dall’Aifa del volume dell’OMS, contiene raccomandazioni per promuovere un utilizzo ottimale e parsimonioso degli antibiotici.

 

In sintesi, le allergie agli antibiotici sono spesso sovradiagnosticate e possono comportare l’uso non necessario di antibiotici alternativi. È importante riconoscere i sintomi e valutare attentamente i pazienti definiti allergici per determinare il livello di rischio di allergia e fornire loro informazioni scritte. La diffusione di informazioni e buone pratiche tra gli operatori sanitari è fondamentale per evitare la sovradiagnosi di allergie agli antibiotici e promuovere un utilizzo ottimale e parsimonioso degli antibiotici.

 

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